Il “Metaphorà” apre al pubblico
il sindaco ci ha fatto sapere che il museo è già fruibile
“Restituiamo alla comunità uno spazio di conoscenza, bellezza e innovazione, un luogo che non conserva soltanto la memoria ma la rilancia nel presente, rendendola accessibile, emozionante e viva”. Così il sindaco di Agrigento, Franco Miccichè, ha commentato la presentazione ufficiale del “Metaphorà” (perché di presentazione si tratta, in quanto il museo interattivo della città è poi stato subito chiuso) inaugurando gli spazi espositivi al terzo piano del palazzo ex Collegio dei Padri Filippini.
La riapertura del palazzo avverrà a quasi tre anni di distanza da quando lo storico edificio di via Atenea venne chiuso per lavori di adeguamento e ristrutturazione, che complessivamente sono costati un milione e mezzo di euro, di cui 400 mila destinati al nuovo spazio multimediale, con fondi europei e regionali.
“Questo luogo, già custode di storia e di memoria – ha continuato il sindaco Miccichè nel corso della presentazione – si apre a una nuova stagione culturale; Metaphorà, come il suo stesso nome suggerisce, è un ponte tra passato e futuro; un viaggio immersivo nei 2600 anni di storia della città di Agrigento, narrato con il linguaggio delle nuove tecnologiee pensato per emozionare, incuriosire e coinvolgere il visitatore”.
Il Metaphorà è quindi pronto a raccontare Agrigento con strumenti d’avanguardia: video immersivi, tavoli touchscreen, modellazioni 3D e una linea del tempo interattiva con contenuti bilingue scientificamente curati, nati attraverso una sinergia tra esperti tecnologici e culturali.
Sostanzialmente il museo multimediale della città, ridotto rispetto al progetto iniziale (Agrigento è una delle poche città italiane ad avere un museo di questo tipo), è candidato a diventare un polo culturale dinamico e un punto di riferimento per Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025, “una porta d’ingresso alla nostra storia – precisa il sindaco Miccichè – per chi arriva e un luogo di riscoperta per chi la città la vive ogni giorno”.
Alla presentazione, oltre al prefetto Salvatore Caccamo e alle autorità, erano presenti l’architetto progettista Elvira Capraro, il direttore dei lavori Raoul Gavazzi e la manager della società che ha curato gli allestimenti, Maria Emanuela Oddo.
L’apertura del “Metaphorà” avviene però a metà circa del percorso dell’Anno della Cultura e non risolve i dubbilegati alla complessa gestione del museo di palazzo Filippini, che attualmente è ancora chiuso al pubblico. Su questo punto ha posto l’accento il presidente nazionale del FAI, Marco Magnifico, “volato appositamente da Milano ad Agrigento” proprio per partecipare alla presentazione.
La paternità del museo della città, nata con la precedente amministrazione Firetto, è legata all’idea iniziale del professore Andrea Carandini, allora presidente del FAI, di istituire ad Agrigento un museo virtuale, idea subito accolta dal Comune.
“Si tratta di un’installazione molto dignitosa – ha detto Marco Magnifico – e il mio giudizio al riguardo è positivo. Il palazzo dei Filippini si presenta benissimo. Mi auguro fortemente, però, che al più presto venga aperto anche il primo piano, quello che ospita la Pinacoteca comunale con la Collezione Sinatra, perché è chiaro che primo piano e ultimo devono vivere in simbiosi.
La Collezione Sinatra è una raccolta di valore internazionale e ciò che si racconta – e bene – all’ultimo piano con il Metaphorà, trova riscontro nei quadri di Lojacono e di altri paesaggisti siciliani, al primo piano. Credo vada riconosciuto che questo è un intervento che il FAI ha suggerito e sostenuto, ma che la comunità di Agrigento ha fatto proprio.
Come in ogni cosa, si poteva fare di più, ma bisogna essere contenti di quanto si è riusciti a realizzare in maniera dignitosa”.
LORENZO ROSSO
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